23 maggio 2008

A day @ Biblioteca Unipa



Grande Nicola, questo video merita sul serio! peccato che mi sono perso tutte le giornate di "studio" di maggio, comunque tanto nel video ci sono anch'io :P

15 maggio 2008

Vita da ingessato

Perchè le giornate non sono tutte uguali...o forse si?

Mattina:
Se la mattina iniziasse sul serio quando spunta il sole all'orizzonte allora io potrei dire che la passo tutta quanta da sveglio, o che, al massimo, l'aspetto proprio per riuscire finalmente ad addormentarmi e farmi quelle 2 - 3 ore di sonno che ritemprano il corpo e la mente dopo una luuuunga giornata. Indipendentemente dall'orario in cui mi alzo, la mattina passa quasi sempre come un fulmine, con una sequenza così perfetta che farebbe paura al peggior pillicuso: Colazione, cesso, lavata / "doccia" (con le dovute ""), cazzeggio su internet, tv, finto studio. A colazione , nonostante mio padre mi prepari sempre tutte cose sul tavolo, si dimentica sempre (o probabilmente lo fa apposta) di prendermi il latte; in questa maniera sono costretto a prenderlo io saltellando, poichè tenere il latte e le stampelle contemporaneamente è un po' arduo. Così è matematico che il saltellare provocherà la caduta di una o due microgocce di latte le quali faranno urlare mia madre per cinque o sei minuti abbondanti quando tornerà dal lavoro e vedrà a terra, con una perizia che manco quelli di CSI, le microsbavature lasciate dalle microgocce di latte ormai asciutte all'inverosimile.

Pomeriggio:
Si pranza, e anche se non ho tutta questa fame (so che se mangio troppo poi divento una botte dao che sto "fermo" tutto il santo giorno) mia madre decide comunque che mangio sempre troppo poco e, nonostante i miei sforzi, il piatto di pasta si allarga di giorno in giorno. Finalmente vado a buttarmi a letto e già che ci sono mi guardo cinque minuti di tv tanto per distrarmi. Mi ero disabituato ai programmi spazzatura che ci sono ormai nella fascia oraria subito dopo pranzo, quindi con uno sforzo sovraumano spengo tutte cose e mi metto a studiare. La materia è sempre quella e più la studio più ho la sensazione che rimarrà SEMPRE quella. Quando non ne posso proprio più mi prendo il mio eeepc e mi sto un po' buttato sul letto a msneggiare. A questo punto della giornata ci sono le variazioni più significative:
Opzione N° 1) passa qualcuno a trovarmi (tipicamente Marco) e quindi si passa il tempo a babbiare o fare psicologia spiccia
Opzione N° 2) non viene nessuno e già che ci sono i miei decidono di uscire e non tornare mai più (o comunque di tornare tardi, sicchè io inizi a morire di fame) quindi io continuo a cazzeggiare col pc
Opzione N° 3) Devo uscire per un motivo X e quindi mi faccio accompagnare dal mio chaffeur nel luogo in questione

Il segno che sancisce la fine del pomeriggio è l'abituale iniezione di Seleparina 0,3 (tanto per non farmi venire emboli, che ci mancano solo quelli) effettuata da quel manine di fata di mio padre che ogni tanto decide di azziccare con tutta la forza che ha...che caro!

Sera:
Se viene qualcuno a trovarmi tutto buono e benedetto, sennò posso anche iniziare a spararmi sui coglioni. Spero ogni sera che ci sia qualcosa di decente in Tv ma è un'impresa ardua, quindi o confido in una telefonata, magari di Maria, oppure posso stare con l'xbox360 finchè non mi si sono incriccate tutte le osse e non ho perso la vista dato che i geniacci che creano i giochi prima dicono di giocare ad una distanza dalla tv pari a quella del filo del controller e poi inseriscono tutti i testi il più piccolo possibile -.-

Notte - Mattina:
Bene, il momento è tragico. So già che non dormirò e che passerò l'ennesima notte insonne. Prima di tutto vedo di sistemarmi le coperte: come le metto le metto al primo movimento della gamba ingessata le coperte saranno a terra, quindi faccio a bile per un po' finchè me ne fotto del tutto e inizio a calmarmi. Mi ascolto un po' di musica (almeno due ore a notte finchè le orecchie non ne possono più) quindi inizio a provare tutte le manovre possibili e i riti vudù per cercare di addormentarmi. Niente, non ci può niente. Vedo l'orario: le 4 di notte passate e io non ho uno straccio di ora di sonno. Mi alzo, vado a prendermi un po' d'acqua in cucina e cammino un po' con le stampelle tanto per cercare di distrarmi. All'improvviso, uno sbadiglio!
Corro verso il letto, cercando di non allavancarmi. Chiudo gli occhi, li riapro e........

Si prega di riavvolgere il nastro.

5 maggio 2008

Se la fortuna è cieca, la sfiga invece ci vede benissimo

Detto in poche parole:
Mi sono spasciato il ginocchio
Detto in termini scientifici:
Distacco parcellare a livello del versante laterale dell'epifisi prossimale della tibia
Detto in termini reali:
"Ma porca di quella...BIP...ora devo stare fermo con il gesso per 1 mese!!!"

Uffa -.-