on air: Nickel creek - smoothie song
Come poter iniziare...probabilmente fare gli auguri sarebbe la cosa più giusta...bè, tanti auguri ancora una volta allora!
quante volte ve lo siete sentiti dire in quest'ultimo periodo? avete mai provato a contare le volte in cui una persona vi abbia fatto gli auguri? ho notato che ogni persona vi fa gli auguri in media circa sei-sette volte, immaginatevi questo numero moltiplicato per tutte le persone che conoscete...sorprendente!
Ma tralasciando queste cazzate...senza che nemmeno ce ne fossimo accorti un altro anno è passato portandosi via tutto ciò che gli spettava, e cioè una serie di tragedie una più tragica dell'altra...
La guerra in Iraq e i rapimenti e le tragiche uccisioni di tantissimi ostaggi, le torture inflitte agli iracheni dai soldati americani, la tragedia in Ossezia, la tragedia in Spagna, la morte di Arafat e Yassin, i disordini in Ucraina, La scomparsa di Denise, la rielezione di Bush, tutte le morti dei clandestini sulle coste italiane, le morti di Pantani Agnelli e Nino Manfredi, le 24 guerre in corso in tutto il mondo, ecc ecc...
Possiamo sperare in un buon 2005, ripensando a tutto questo? E come vi spiegate quetse ondate di auguri, quando ci sarebbe solo da piangere? meditate gente, meditate...
2 gennaio 2005
anno nuovo che viene, anno vecchio che se ne va
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Riflessioni riflessive
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1 commento:
da genky the man, new man in a new world: Keridano bastardo, (affetuosamente), credo che ogni anno si facciano bilanci, si traccino linee ideali di vite vissute, sperate, desiderate; alla fine tutto resta immoto ed immutevole perchè è il nostro disgraziato punto di vista che muta ogni volta. siamo solidali con le mutazioni e quindi non vediamo mai ciò che è davvero cambiato. Possiamo solo vedere ciò che resta, ciò che è finto, ciò che non cambierà più. Intanto si va avanti, ed è come sentire un click ogni mattina nella testa che ti dice che sei avanti, ancora un altro pò.
Dove si va? nessuna direzione, il moto è caotico come le notre esperienze e le nostre emozioni. peccato non potere fare alle volte piazza pulita di tutto ciò che è stato. Far finta di niente, dimenticarsi di tutto il risaputo e meravigliarsi per questo, incredibile, del tutto sconosciuto. Ma la realtà avanza sui sogni, e non siamo pazzi a sufficienza per far finta che tutto ciò che è non è più ne che tutto ciò che sarà ancora non è.
Resta sempre la stessa domanda: ma perchè?
Genky
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